La condotta guasta danneggia una casa: il giudice impone alla ditta di risarcire i danni

La condotta dell’acquedotto si rompe, l’acqua danneggia le fondamenta di una palazzina e il giudice condanna la “Ruzzo Reti” a risarcire i danni provocati all’abitazione. La fuoriuscita dell’acqua, infatti, ha causato infiltrazioni che nel tempo hanno generato danni alle fondamenta dell’edificio, una palazzina di Montorio, in Abruzzo, costringendo i proprietari a trovare un’altra sistemazione per un periodo di tempo. I proprietari (assistiti dall’avvocato Sigmar Frattarelli) — scrive Il Centro — hanno intentato una causa civile nei confronti della “Ruzzo Reti”, proprietaria della conduttura, e nei giorni scorsi il giudice Cristina Tettamanti ha condannato la società a pagare diecimila euro di danni al privato che nel frattempo ha dovuto provvedere a fare dei lavori di consolidamento. «Emerge incontrovertibilmente», si legge nella sentenza riportata dal quotidiano abruzzese, «che una rottura della tubazione appartenente alla condotta dell’acquedotto Ruzzo Reti si era in effetti verificata e che la sua presenza nonché l’incidenza della stessa sull’abitazione erano circostanza nota anche alla Ruzzo Reti che, infatti, si attivò per seguire la riparazione». Fondamentale la relazione del consulente tecnico nominato dal giudice. «Il consulente — scrive il magistrato — seppur specificando di aver eseguito l’incarico sui luoghi che non presentavano più i descritti danni in quanto erano già intervenute tutte le riparazioni, affermava che il danno lamentato dal proprietario dell’immobile era riconducibile sia al dissesto per cedimento fondale, sia alla presenza di acqua al piano terra, accertato indirettamente sulla base di prove testimoniali. Aggiungeva però che la struttura del terreno in cui il fabbricato è ubicato è tale da non consentire che ivi giungano grandi quantitativi di pioggia tali da imbibire il terreno fino al punto di causare i danni menzionati, salvo eventi meteorologici eccezionali».

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